PIW intervista Antonio Failla: “Polemiche sui pay out? Ci vorrebbe un accordo tra organizzatori e professionisti!”
Abbiamo parlato di pay out con Antonio Failla. Il 37enne napoletano ci ha dato la sua opinione, come organizzatore di eventi live, sulle polemiche innescate da alcuni giocatori non contenti delle ‘scalette’ adottate nella maggior parte dei tornei italiani.
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Abbiamo parlato di pay out con Antonio Failla. Il 37enne napoletano ci ha dato la sua opinione, come organizzatore di eventi live, sulle polemiche innescate da alcuni giocatori non contenti delle ‘scalette’ adottate nella maggior parte dei tornei italiani.
PIW: Ciao Antonio, benvenuto su PIW. Allora, parliamo delle polemiche innescate in questi giorni da alcuni giocatori del circuito italiano che si sono apertamente lamentati dei pay out. Ieri abbiamo sentito l’opinione di Maurizio Musso, oggi diamo la parola a te che di mestiere fai l’organizzatore. Qual è il tuo pensiero in merito?
Antonio: Ciao Peppe. Rispondo diretto, visto che alcune frasi di Maurizio erano palesemente riferiti alla Notte degli Assi. Sinceramente ho avuto la sensazione che non si sia visto bene il payout o non si sia considerata la formula del torneo proposto con buy-in variabile in base al momento in cui ci si registrava. Alla fine, nel nostro caso, sono andati a premio vanno circa il 5% degli entries e meno del 10% dei giocatori unici con il primo premio costituito da circa il 21% del montepremi totale.
Onestamente, numeri alla mano, a me sembra davvero difficile farlo più orizzontale e proporzionato di così. Mi rendo conto però che questo discorso non metterà mai d’accordo nessuno. Ed il problema nasce proprio li, cioè dalla diversità di intenti tra addetti ai lavori e giocatori professionisti.
PIW: Ed in questo senso diventa sempre più difficile organizzare un torneo che accontenti tutti. Ultimamente però sono molti i giocatori che hanno chiesto il ritorno dei freezeout, tornei in cui tutti sanno esattamente quanto spendono e dove i payout sono sicuramente più bilanciati e proporzionali all’investimento. Cosa ne pensi?
Antonio: Credo che avere ‘nostalgia’ dei tornei di una volta sia legittimo, ma chiariamo anche che non è assolutamente vero che un torneo multiday con re-entry, purché la struttura sia fatta in un certo modo, sia più aleatorio di un semplice freezeout. Anzi… è una grande equivoco! Il poker è un gioco di scelte e più scelte o strategie devono essere prese e/o applicate, durante un torneo, è più questo diventa tecnico.
Così, tutto è più avvincente e selettivo. Non è un caso, parlando per esempio dell’online, che 109 dollari rebuy di PokerStars.com siano i tornei con il field più duro al mondo.
Antonio durante un evento live
PIW: Alla fine, secondo te, quale può essere la formula giusta per accontentare sia chi organizza un evento, che chi lo gioca?
Antonio: La formula giusta la decidono i giocatori spinti dalle tendenze, che cambiano con l’evoluzione del gioco. Si, ho scritto evoluzione perché il texas holdem si è evoluto tantissimo. In Italia è difficile organizzare eventi di livello come in Spagna o in Francia perché le organizzazioni che operano all’interno dei casino non sono abbastanza internazionalizzate e purtroppo operano anche con sistemi spesso obsoleti. Le eccezioni, come quella dell’IPO, sono frutto di lavori straordinari!
PIW: Perfetto Antonio, la tua opinione è chiara. Grazie del tuo tempo e alla prossima, ciao!
Antonio: Grazie a te, un saluto a tutti voi di PIW!