E’ tempo di bilanci per Claudio De Seriis. Ecco cosa ci ha detto il patron del Tana delle Tigri sull’evento che si è appena giocato nella città di Olomouc, in Repubblica Ceca.
E’ tempo di bilanci per Claudio De Seriis. Ecco cosa ci ha detto il patron del Tana delle Tigri sull’evento che si è appena giocato nella città di Olomouc, in Repubblica Ceca.
E’ tempo di bilanci per Claudio De Seriis. Ecco cosa ci ha detto il patron del Tana delle Tigri sull’evento che si è appena giocato nella città di Olomouc, in Repubblica Ceca.
Intervista in esclusiva a Claudio De Seriis, organizzatore dello storico e mitico Tana delle Tigri.
PIW (Tiberio Redaelli): Ciao da Olomouc, Repubblica Ceca. Siamo con il patron del Tana delle Tigri Claudio De Seriis. Ciao Claudio…
Claudio De Seriis: Ciao Tiberio, benvenuti a tutti!
PIW: Allora Claudio, siamo ritornati in Repubblica Ceca. Ti va di fare un sunto di tutto quello è successo?
Claudio: Grazie, lo faccio senz’altro. Siamo qui a Olomouc dove per la prima volta in assoluto un evento italiano è arrivato in questa location che mi soddisfa molto. La trovo decisamente bella e accogliente nel suo insieme anche se un pochino scomoda da raggiungere per noi italiani ma credo che per lo più ne valga proprio la pena.
PIW: Quali sono i vantaggi principali di essere tornati nel cuore dell’Europa come è sempre stato per il Tana delle Tigri?
Claudio: Personalmente credo che quelli che individuo come vantaggi sono per molti giocatori o altri organizzatori degli svantaggi. Cioè il fatto che un giocatore italiano si possa confrontare con giocatori di altra nazionalità ho sempre creduto fosse un aspetto positivo perché il giocatore può crescere nel suo insieme, nel modo di giocare, di interpretare i tornei. Questo secondo me è un valore aggiunto! Ed è altrettanto un valore aggiunto il fatto di riuscire a legare realmente a questo gioco una vacanza. Quindi andare in nuove nazioni, nuove città, ti permette di conoscere anche semplicemente una portata al ristorante che tu non avresti mai mangiato in vita tua. Secondo me è un’esperienza positiva in tale senso.
PIW: In questo torneo siamo tornati al garantito. Volevo chiederti quindi il garantito è importante o no per la riuscita di un torneo?
Claudio: Tiberio su questo ho le idee molto chiare, non ho nessun dubbio su come risponderti a questa domanda. Il garantito per me non è assolutamente importante! Il motivo per cui in questo caso esiste un garantito è perché richiesto, spinto e voluto dalla location. Per alcune nazioni se non esiste un montepremi garantito non esiste un evento, non esiste un torneo. Al Perla, dove noi siamo di casa, non usiamo fare il garantito perché la gente già ci conosce molto bene. Sanno quello che li aspetta. Di contro diventa importante se chi è l’organizzatore dell’evento vuole, giustamente, guadagnare tanti soldi. Perché più è alto il garantito, più fa da richiamo, più soldi tu guadagnerai.
PIW: Abbiamo fatto tanti Tana in Europa… ti piacere uscire per fare un evento internazionale? E dove ti piacerebbe farlo?
Claudio: A me piacerebbe tutto! Avevo già espresso un sogno nel cassetto ma è veramente un sogno perché poi credo di non avere la forza mediatica e organizzativa di poter fare un Tana delle Tigri a Las Vegas. Ovvero lo potrei fare, potrei convincere sicuramente uno dei casinò di Vegas a ospitare il Tana ma poi magari ci presentiamo in 30/40 giocatori e onestamente al di là della soddisfazione personale, di dire che il Tana si è giocato a Las Vegas di fatto non frega nulla di una cosa del genere. Il Tana siamo noi, noi che siamo qua…
PIW: Ma torniamo al torneo giocato in questi giorni. Sei soddisfatto o ti aspettava di più? Pensavi potesse andare meglio?
Claudio: Allora… mi aspettavo meno italiani, quindi meno folli che ci seguissero in questa avventura, e più giocatori locali. Per il resto non vado in giro a decantare le nostre gesta ma credo che veramente in pochi potevano riuscire in questo tipo d’impresa anche perché una cosa sono credo i 96/97 italiani unici che hanno partecipato all’evento ma in realtà siamo arrivati qua in 130. Nel senso che non so quante volte a Olomouc ci sono stati 130 italiani in contemporanea, forse durante una partita di calcio con il Sigma negli anni 80.
PIW: La gente ti segue oramai da anni, su questo non ci sono dubbi. Ecco… come mai secondo te succede questo?
Claudio: Guarda, c’è tanta fiducia nella nostra organizzazione. Quindi loro sanno che, per quanto ognitanto si possono fare degli errori, se noi decidiamo di fare il Tana delle Tigri in un posto non l’abbiamo fatto perché abbiamo ottenuto un deal migliore ma perché abbiamo pensato che in quella location il nostro gruppo di giocatori che ci segue sempre poteva stare bene.
PIW: A proposito dopo questa tappa dove si andrà? Cosa succederà al Tana?
Claudio: Come ai bei tempi non sappiamo dove saremo per il prossimo Tana ne quando con precisione. La prossima tappa si giocherà comunque tra febbraio, marzo e aprile.
Ecco il video integrale dell’intervista:
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