A inizio settimana i Regolatori del gioco a distanza d’Italia, Francia, Spagna e Portogallo, si sono incontrati a Parigi per discutere nuovamente della futura creazione di un mercato comune, nel tentativo di creare così una liquidità condivisa tra i quattro stati.
Tali incontri, che avvengono almeno due volte l’anno, sono incentrati da mesi sempre sugli stessi argomenti: i rischi derivati dal gioco d’azzardo online e la necessità ormai sempre piu' urgente di dover condividere le liquidità tra nazioni. Creare un mercato comune, dopo tutto, sarebbe perfetto in primis per il poker online. Negli ultimi anni, infatti, in alcuni paesi europei non è più possibile giocare a poker online con giocatori non appartenenti al proprio Stato. In Italia siamo stati i primi a creare il cosi' detto regime “consessionario”. Da quando è stato regolamentato il gioco online e creato un dominio .it, ci siamo ritrovati a poter scommettere e/o giocare a poker online solo tra noi italiani. Un esempio (poco costruttivo) nel tempo copiato e adottato anche da altri Stati europei, appunto come la Spagna e Francia. Morale della favola, la sicurezza sarà anche notevolmente aumentata, ma viceversa il volume di traffico e di liquidità è diminuito. Per tale motivo si sta cercando di poter creare un mercato unico per risollevare tali numeri quanto prima.
Un obiettivo secondo il regolatore francese ARJEL non impossibile: “Gli accordi volti a facilitare gli scambi, in particolare di liquidità, potrebbero avvenire al più presto”. Tuttavia, al momento, gli enti Regolatori più compatibili sembrerebbero essere quelli di Spagna e Italia, dove già dall’anno prossimo vi potrebbe essere un mercato comune tra i loro e i nostri rispettivi giocatori. In realtà tutto ciò sarebbe dovuto accadere già da quest’anno tra la Spagna e la Francia, ma alla fine il tutto si è concluso con un semplice accordo tra i due stati firmato a settembre, dove s’impegnano a scambiarsi solamente preziose informazioni. Non ci resta dunque di aspettare la prossima riunione, che si terrà a Lisbona a metà del 2013, con Roma in seguito alla fine dell'anno, per poter capire se ci saranno stati ulteriori sviluppi per la creazione di un mercato comune.