La pianificata protesta dei regulars di PokerStars.com, organizzata sul forum “2+2” per manifestare il proprio disappunto all’aumento di rake della poker room, è passata per lo più inosservata, risultando un fiasco.
L’annunciata protesta dei giocatori abituali di poker online su PokerStars.com, organizzata per esprimere il disappunto sull’aumento di rake voluto dai vertici della Amaya Gaming, nuova proprietaria della poker room dalla picca rossa, non ha avuto l’effetto sortito. Anzi si può parlare di un vero e proprio fallimento visto che sono stati pochi e mal organizzati i giocatori che hanno occupato i tavoli di poker cash game mettendosi in sit-out.
Tutto ciò mette in risalto come il mercato del poker online mondiale sia cambiato nel tempo. PokerStars.com vive ormai in una posizione di assoluto privilegio, avendo di fatto un monopolio vista la pochezza, nei propri confronti, delle dirette concorrenti. Non corre quindi il rischio di perdere molto in termini di giocatori in quanto l’offerta di gioco risulta troppo superiore rispetto ai propri competitors.
Non è riuscita quindi la riedizione della protesta già andata in corso nel 2012, quando i giocatori riuscirono a far sentire il proprio disappunto nello stesso modo programmato per questa occasione. Due anni or sono i players furono solidali nella protesta e si coordinarono in maniera ottimale. Quest’anno invece gli utenti del forum da dove è nata la protesta sono stati meno concordi e in tanti hanno commentato alla proposta di sciopero con un laconico “le cose non sono più come prima“. Frase che spiega bene il momento.
L’unica sezione della poker room dove la protesta sembra aver attecchito è stato ai tavoli CAP, quello cioè dove i giocatori hanno uno stack limitato nel numero di bui. dove cioè l’aumento della rake è più pressante rispetto agli altri tavoli. Ad un certo punto, ai mid stake, vi erano una ventina ed oltre di tavoli occupati con liste di attesa di oltre 20 giocatori, per bloccare ogni tipo di operazione.
Tuttavia, anche se visivamente presente, questo apparente successo non ha avuto seguito e non ha apportato alcun passo avanti concreto verso i veri obiettivi.
I giocatori abituali devono quindi fare i conti con una nuova realtà. Sotto la proprietà degli Scheinberg, PokerStars non si era mai comportata da ditta avente un monopolio di fatto, cosa che è venuta come una sorta di selezione naturale dopo i fatti del Black Friday. PokerStars era sempre stata aperta ai feedback dei giocatori e operava tenendo conto le esigenze di tutti. Ora, con la nuova proprietà, le cose sono cambiate e c’era da aspettarselo.
Il fallimento di questa protesta è semplicemente figlia di tempi diversi anche come qualità dei giocatori. E mostra, mai come stavolta, il cambiamento nel tempo del mercato del poker online.