Visto che sempre più stati stanno organizzandosi per creare un mercato intrastatale del poker online, il senatore Harry Reid ha intenzione di proporre un nuovo disegno di legge, per riportare il settore ai grandiosi fasti di un tempo.
Visto che sempre più stati stanno organizzandosi per creare un mercato intrastatale del poker online, il senatore Harry Reid ha intenzione di proporre un nuovo disegno di legge, per riportare il settore ai grandiosi fasti di un tempo.
Visto che sempre più stati stanno organizzandosi per creare un mercato intrastatale del poker online, il senatore Harry Reid ha intenzione di proporre un nuovo disegno di legge, per riportare il settore ai grandiosi fasti di un tempo.
Prima il Nevada, poi il New Jersey e a seguire il Delaware. Ora anche la Pennsylvania sta pensando di aprire le porte al poker online, con un progetto di legge che sarà presentato alla Camera dello stato la settimana prossima. Sarà per questo motivo che in Congresso, a livello nazionale, stanno riflettendo sulla possibilità, clamorosa, di ricreare un mercato praticamente sparito dopo i fatti del Black Friday di ormai due anni fa?
L'anno scorso, il senatore Harry Reid si vide bocciare la sua proposta di legge a livello federale, abbandonando momentaneamente ogni velleità. Anzi, forse preso dallo sconforto, Reid dichiarò che per rivedere il poker online negli Stati Uniti si sarebbe dovuto attendere ancora molto. Ma i fatti degli ultimi tempi potrebbero aver accellerato nettamente quello che, secondo molti, è un processo ormai inevitabile.
La nuova legge, che Reid potrebbe presentare già entro questa primavera, riaprirebbe il poker online a livello nazionale e permetterebbe alle casse degli USA di trattenere tra il 5% e il 10% del volume d'affari degli operatori. Che non sono proprio bruscolini, visto che secondo l'American Gaming Association, potenzialmente si parla di un mercato che già nel giro di quattro anni potrebbe raggiungere i 10 miliardi di dollari.
L'intenzione del leader della maggioranza in Senato è piuttosto chiara: sfruttare la situazione attuale, che vede parecchi stati pronti o interessati al poker intrastatale, e fare leva per ottenere una legalizzazione a livello nazionale. D'altra parte, in un momento di crisi economica che non risparmia neppure gli Stati Uniti, la prospettiva di incassare un miliardino l'anno, senza grossa fatica, è sicuramente da tenere in considerazione.
Chiaramente un'eventuale riapertura completa del poker online negli Stati Uniti d'America andrebbe a beneficio di tutto il movimento. Il mercato americano era e sarebbe il più grosso al mondo, con un indotto incalcolabile e una potenza mediatica che non hanno rivali. Le poker room internazionali avrebbero un ritorno economico enorme, cosa che permetterebbe loro ulteriori investimenti non solo negli States, ma anche in Europa e sul mercato asiatico. Speriamo che stavolta sia quella buona.